Pare che Samara, la ragazzina indemoniata del film The Ring (2002), sia veramente uscita dal televisore e stia seminando il panico in tutta Italia.
Si tratta di un fenomeno nato sui social: la “Samara Challenge”.
C’è chi giura di averla vista anche armata (probabilmente si trattava di armi finte).
Capelli neri lunghi e che le ricadono sul volto, un lungo lenzuolo bianco ad avvolgerla e un incedere inquietante.
La sfida dilagata sui social invita le persone a travestirsi come la protagonista del celebre film horror.
Ma qual è la trama di The Ring? La problematica Evelyn, partorisce una femmina (chiamata poi Samara), tuttavia incubi e visioni le consigliano di uccidere sua figlia Samara.
Pare che sia la stessa bambina a “chiederglielo”, rivelando la natura delle visioni (uno spirito malvagio ne ha posseduto il corpo di neonata e lei vuole esserne liberata). Una notte, eludendo la sorveglianza del personale ospedaliero dov’è ricoverata, si reca nel giardino della struttura per annegare la bimba in una fontana.
Bloccata, racconta la verità al personale ospedaliero, tuttavia Samara le viene tolta e lei viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
Samara viene adottata dai coniugi Richard ed Anna Morgan, anche quest’ultima comincia a soffrire di emicrania e di ripetute visioni che mostrano eventi raccapriccianti, senza nesso logico. Si rivolge prima al medico dell’isola, poi ad uno psichiatra che le diagnostica una grave forma di psicosi.
Dopo che Samara viene adottata, capitano eventi sinistri: alcuni cavalli dell’allevamento dei Morgan sembrano essere impazziti, iniziano a ribellarsi sistematicamente, a sfondare i recinti per dirigersi verso il mare. Si suicidano tutti. I due coniugi intuiscono il legame tra questi eventi e Samara. La confinano nella loro stalla, dove allestiscono una piccola cameretta con qualche giocattolo ed un televisore. Ma le cose peggiorano quindi è ricoverata in un ospedale psichiatrico.
Dimessa dall’ospedale psichiatrico, Samara riprende la sua vita solitaria, fino al momento in cui la madre adottiva, la getta sul fondo di un pozzo di campagna dopo aver tentato di soffocarla con una busta di plastica, a Shelter Mountain.
Samara tenta ripetutamente di uscire da quel buco nero aggrappandosi alle pareti ma non ce la fa.
La bambina muore 7 giorni dopo (il titolo The Ring deriva dall’ultima cosa che Samara vede prima di morire, ovvero l’anello circolare di luce che filtra dal coperchio del pozzo).
La Morgan, per i sensi di colpa, si suicida gettandosi da una scogliera.

Il dolore di Samara comunque è stato in qualche modo impresso in una videocassetta che contiene una sequenza di immagini mentali proiettate dalla bambina sul nastro: queste portano con sé una maledizione, e Samara torna ogni volta per uccidere, dopo 7 giorni, chiunque l’ abbia guardata.
Questa diceria riguardo la videocassetta si diffonde e la stessa viene ritrovata da due amiche di cui una delle due credendo si tratti di una leggenda metropolitana, dopo averla vista, muore in circostanze misteriose. Da lì partiranno le indagini che porteranno alla storia di Samara e si farà luce su come la maledizione è nata e i modi per sconfiggerla.

LE APPARIZIONI IN ITALIA
Tornando alla vita reale, la prova da superare, per chi mette in scena la bravata della Samara Challenge, sta nel riuscire a creare il panico riuscendo poi a dileguarsi nel buio senza essere beccati.
Tuttavia, in alcuni casi i passanti terrorizzati hanno reagito inseguendo e cercando di colpire Samara.
Sul web si possono trovare alcuni video in cui la bambina di “The Ring” di turno viene presa a calci o persino inseguita.
La pagina ufficiale: Samara Paggina Official (Facebook)
Dove è stata vista? Tra gli altri a Cagliari, Catanzaro, Napoli e provincia, Salerno, Caserta, Roma, Catania, Foggia e provincia, Andria, Barletta, Trani, Bisceglie.
Questo folle fenomeno è spesso sfociato in risse, cassonetti bruciati, panico, oltre al comprensibile spavento soprattutto di bambini e giovanissimi.
La ragazzina indemoniata, pochi giorni fa, ha fatto il suo debutto anche a Roma: è stata avvistata in vari quartieri di Roma Est a Centocelle, Casal Monastero, Pietralata e Monti Tiburtini, con i passanti rimasti di stucco tra curiosità e qualche timore. In alcuni post sui social Samara si vede accanto a un cassonetto in fiamme a Monti Tiburtini, con il fuoco a rendere lo scenario ancora più agghiacciante.
Ma nel parco Meda l’altra notte sarebbe stata presa a calci e pugni in faccia.

Su Instagram, su un fantomatico account dal nome “samara.reale”, è apparsa una foto della città di Bisceglie, zona Porto, precisamente via La Spiaggia, con una scritta che recita “Finalmente Bisceglie. Scappate tutti adesso. Fatelo sapere che sono a Bisceglie”.
Ieri, 4 settembre, il fantomatico personaggio è stato anche avvistato nei pressi della stazione ferroviaria ed in alcune zone del centro storico, seguito da numerosi ragazzi e curiosi che hanno creato anche qualche disagio.

Gruppi di ragazzini a Foggia e in provincia si stanno organizzando in ronde per colpire, con calci e bastoni, chi si aggira in strada, soprattutto di notte, travestito.
Alcuni video delle aggressioni sono stati pubblicati sul web dove stanno diventando virali.
E su Facebook si moltiplicano gli appelli di genitori preoccupati: “Fate attenzione questa stupida caccia a “Samara” sta assumendo contorni preoccupanti. Orde di ragazzini si aggirano armati di mazze di ferro con atteggiamenti pericolosi”.
A Foggia il primo incontro è avvenuto nel popolare quartiere Candelaro, poi anche in zona Macchia Gialla, in periferia e nelle vicinanze dello stadio. Proprio al quartiere Candelaro la presenza di Samara ha seminato il panico tra i cittadini, alcuni dei quali hanno rincorso e strattonato la persona travestiva.
Dopo Foggia è apparsa anche in provincia: a Manfredonia, San Severo, Cerignola, Ippocampo, Stornara e Apricena.
A Lesina due donne preventivamente bloccate dopo alcune apparizioni di Samara (facendo travestire la figlia di una delle due) sono state denunciate dai carabinieri per procurato allarme (alcune bande si erano riunite con tanto di bastoni, pietre ed altre armi per bloccarla).

In Sardegna si è reso necessario l’intervento dei carabinieri della compagnia di Iglesias.
Fermata e identificata una turista tedesca di 25 anni in vacanza nel Sud dell’isola, che negli ultimi giorni era stata vista aggirarsi vicino al cimitero comunale di Fluminimaggiore, nel Sulcis.
I militari dell’Arma hanno ricostruito, anche grazie alle numerose segnalazioni dei residenti impauriti, i movimenti di quest’emula, che ogni notte e da circa tre giorni percorreva 3 km fino al cimitero, vestita e truccata proprio come la protagonista del film horror; qualcuno ha notato l’insolita apparizione e ha anche fotografato la donna.

Probabilmente la prima apparizione è datata 29 agosto a Catania (Librino), pare che la stessa abbia aggredito una donna e poi sia stata a sua volta aggredita e presa a bastonate da più persone.
Anche se non c’entra niente con questa challenge partita in questi giorni, a Bari, già dal 2018 nel quartiere San Paolo si aggira una donna vestita come Samara.
Su Facebook ormai da tempo girano video e foto su di lei.
Le segnalazioni fioccano con questa ragazza che urla “mamma, mamma” muovendosi in maniera abbastanza strana e irrequieta. In alcuni casi pare che abbia anche terrorizzato dei passanti. Nel quartiere è diventata una sorta di leggenda, tra chi pensa sia uno scherzo di cattivo gusto o chi la definisce “pericolosa”.

Paolo Toselli (fondatore del Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende Contemporanee): “I fenomeni come quello della #samarachallenge rischiano di diffondersi più rapidamente attraverso Internet, causando fenomeni di psicosi che portano anche a falsi avvistamenti e spesso si intersecano con altre storie e tematiche: ad esempio in questo caso, con presunti rapimenti di bambini. Il caso di Samara ricorda molto alcuni episodi avvenuti nel 2014 quando esplose il fenomeno del ‘Clown Picchiatore’: alcune persone andavano in giro con maschere da pagliaccio a spaventare e picchiare i passanti. Tutto era nato da un video su YouTube che sembrava reale, quando in realtà erano tutti attori, anche le persone spaventate. Il fenomeno del ‘Clown pagliaccio’ è esploso nel periodo di Halloween, ora è interessante capire il motivo per cui è stato ripreso, in questo caso, il personaggio di Samara proprio negli ultimi giorni di agosto, ma soprattutto il motivo per cui è partito dalla Sicilia e sta risalendo tutta l’Italia”


ALTRE CHALLENGE E FENOMENI SOCIALI DIVENUTI REALI
Il fenomeno dei clown picchiatori fu più una bufala che altro perchè di clown avvistati ce ne furono pochissimi ma si mobilitarono le forze dell’ordine perchè ci furono diverse segnalazioni.
Segnalazioni di pagliacci armati di mazze pronti ad aggredire, o quantomeno spaventare, persone nei parchi e in varie zone pubbliche.
La challenge partì negli USA e si diffuse anche in Italia.
I racconti su queste presenze furono piuttosto variopinti, da pagliacci a gruppi di persone con maschere di maiale e di cavallo, che girerebbero con mazze e feroci pitbull al guinzaglio.
Due ragazzi in Emilia Romagna furono denunciati per simulazione di reato, in quanto per giustificare il ritardo a scuola, si erano inventati che erano stati derubati dai clown.

Altrove si parlò di una banda di polacchi che rapiva i bambini.
L’argomento fu molto discusso nelle piazze, nei bar e nelle scuole, dove gli studenti erano comprensibilmente intimoriti.
I centri nevralgici con continui avvistamenti di questi clown furono la già citata Emilia Romagna e la Puglia.
In provincia di Bari e Bari città c’è chi giura di aver visto su un furgone bianco tre loschi figuri con uno che rimaneva alla guida e due scendevano per terrorizzare i passanti.
Faccia dipinta di bianco e parrucca rossa.
Ci furono avvistamenti al quartiere Libertà, a San Pasquale e Palese.
Si parlò di biglietti con su scritto “tra una settimana verremo a prendervi. Morirete tutti. Ricordate; furgone bianco”.
Anche qui su Facebook si diffusero le voci di una banda di polacchi che rapiva i bambini e vendeva gli organi.
Una delle ipotesi ai tempi è che la storia dei clown si fosse originata da uno scherzo, dal gusto quantomeno discutibile, e che poi si sia propagata in maniera esponenziale, fra internet, cinema (It?) e voci di paese.
In questi casi il reato ipotizzato è sempre quello di procurato allarme, nel caso si arrivasse a dei riscontri certi.
Duole ricordare in questi casi l’avvenimento (tragico) successo nel 2017 ad Istanbul, quando un tizio vestito da Babbo Natale, fece una strage di fine anno (Capodanno) uccidendo 39 persone in discoteca.

Il consiglio in questi casi è sempre quello di chiamare i carabinieri o la polizia di stato.

Infine un’altra challenge (pare mortale), partita dalla Russia ed Ucraina, fu la Blue Whale Challenge.
Un gioco agghiacciante che spingeva chi ne faceva parte all’autolesionismo più estremo, sino alla morte.


Dark Space Blogspot


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