Cos’è l’informatica forense?

Cos’è l’informatica forense? In questo articolo approfondiamo tale concetto.

L’informatica forense è una branca della scienza digitale forense legata alle prove acquisite da computer e altri dispositivi di memorizzazione digitale. Il suo scopo è quello di esaminare dispositivi digitali seguendo processi di analisi forense al fine di identificare, preservare, recuperare, analizzare e presentare fatti o opinioni riguardanti le informazioni raccolte.

Questo fa sì che si faccia largo uso di tale scienza nelle indagini riguardanti una varietà di crimini informatici nei quali le prove raccolte, soggette alle stesse pratiche e linee guida di ogni altra prova digitale, saranno usate in ambito di processo. A tal scopo sono utilizzate tecniche e principi legati al recupero dei dati, affiancati però da procedure designate alla creazione di un percorso di revisione e analisi che sia legale.

Il suo utilizzo in casi di alto profilo ha fatto sì che l’informatica forense acquistasse notorietà e venga sempre più accettata come scienza affidabile tra le il sistema delle corti.

Benché non esista una definizione univoca di informatica forense, gli esperti sono largamente concordi su quali siano gli scopi fondamentali di un’indagine forense digitale: la raccolta e l’analisi delle prove digitali al fine di risolvere casi di criminalità di diverso tipo. Per tanto, un’indagine di informatica forense prevede una fase preliminare di ricerca dei dati durante la quale le informazioni più rilevanti vengono raccolte, identificate ed etichettate; segue una fase in cui vengono esaminate, sia attraverso processi automatizzati sia manualmente (questo passaggio rappresenta il momento forse più delicato, dal momento che chi svolge le analisi deve assicurarsi di preservarne l’integrità).

La fase di analisi, invece, consiste nel confrontare i dati raccolti ed i risultati ottenuti con le richieste poste da chi ha commissionato le indagini; in genere, specie se le operazioni forensi sono finalizzate all’utilizzo in ambito processuale, è prevista anche la presentazione degli esiti delle indagini e non solo: è possibile, infatti, che vengano descritte le tecniche e gli strumenti utilizzati, così come i processi necessari ad un eventuale proseguimento o completamento delle indagini stesse.

L’entrata in vigore della legge n° 48 del 18 marzo 2008 ha di fatto sancito l’introduzione dei principi fondanti della computer forensics all’interno del nostro ordinamento, prevedendo importanti aspetti legati alla gestione delle digital evidence che, per loro natura, presentano caratteristiche di estrema volatilità e fragilità.

Seppur il legislatore si sia mosso cautamente nell’introdurre i nuovi principi per l’assunzione delle prove informatiche, non indicando cioè nel dettaglio le modalità esecutorie da applicare nell’utilizzo di tali istituti, si è comunque focalizzata l’attenzione su due basilari aspetti, sicuramente più vincolati al risultato finale che non al metodo da utilizzare, ovvero la corretta procedura di copia dei dati utili alle indagini e la loro integrità e non alterabilità in sede di acquisizione.


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