Mentre circola la notizia che alcuni ricercatori della Nvidia e della Princeton University hanno trovato nuovi modi per sfruttare le vulnerabilità dei microprocessori (MeltdownPrime e SpectrePrime – qui il pdf), finalmente giunge un nuovo aggiornamento da parte di Intel che sembra stia iniziando ad impegnarsi seriamente nella ricerca della soluzione al bug delle cpu.
Sono state infatti rilasciate nuove ‘patch’, sperando che queste non siano come quelle del precedente annuncio, per aggiornare il microcode dei processori di settima generazione (Kaby Lake) e ottava generazione (Coffee Lake) più altre, in aggiunta a quelle distribuite nelle scorse settimane, per le architetture di sesta generazione (Skylake), nonché per l’ultima famiglia di processori Intel Core, e cioè la serie X oltre agli Xeon Scalable e Xeon D recentemente annunciati per i sistemi di data center.
La miglioria raggiungerà gli utenti soprattutto attraverso gli update del firmware OEM, quindi probabilmente sarete costretti ad usare il sistema di aggiornamento dei produttori dell’hardware che usate (vedi Support Assistant di HP o Upgrade Assistant Tool di Acer ecc.).
Come ha affermato lo stesso Navin Shenoy, vice presidente del Data Center Group della Intel Corporation, “questo sforzo ha incluso test approfonditi da parte dei clienti e partner industriali per garantire che le versioni aggiornate siano pronte per la produzione”. Shenoy ha anche detto che riconosce la validità di altre tecniche di mitigazione che possono fornire protezione contro gli exploit che sfruttano le vulnerabilità in questione, riferendosi in particolare alla tecnica di mitigazione sviluppata da Google in questo periodo, e cioè alla Retpoline.
A noi non resta altro che fidarci della Intel a meno che non vogliamo far parte di una delle 32, tra denunce formali e class action, cause intentate nei confronti della società americana per rispondere dei danni provocati dai processori malati.
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