In arrivo l’edizione 2020 dell’appuntamento dedicato al mondo Agile, quest’anno in una innovativa modalità online sponsorizzata da Bit4id
Il successo dell’edizione 2019 è stato enorme: la presenza di Scott Ambler, co-creatore del framework Disciplined Agile (DA) ha fatto registrare il tutto esaurito sia per il KeyNote che per il suo talk. Date le circostanze, quest’anno l’Agile O’ Day si terrà sotto forma di una virtual conference il prossimo venerdì 12 Giugno dalle ore 09:00 alle ore 18:00. Organizzato dall’Agile Community Campania in collaborazione con l’Italian Agile Movement e l’Università Federico II, l’Agile O’ Day 2020 ha come focus il processo di trasformazione digitale delle aziende e della nostra quotidianità. L’evento mira a raccontare come l’Agile non si riduca semplicemente all’adozione di una serie di specifiche metodologie per lo sviluppo e la gestione dei progetti software, ma sia bensì un Mindset ed un paradigma organizzativo emergente, parte di un arcipelago di approcci e strumenti che permettono di muoversi all’interno di ambienti complessi, aiutando le persone coinvolte a focalizzare gli obiettivi di valore.
- Agile O’ Day 2020 – Virtual Conference -> Venerdì 12 Giugno ore 09:00 – 18:00
Bit4id è virtual sponsor dell’Agile O’ Day 2020. Nell’ambito della conferenza, Simona Polypathellis, Program Manager di Bit4id, terrà un intervento dal titolo “La Sfida della Collaborazione Agile ai tempi del Covid-19” con cui offrirà interessanti spunti di riflessione su come trasformare un contingente remote-working in una persistente opportunità di smart-working (venerdì 12 giugno, ore 14.10).
La partecipazione all’evento è gratuita, basta prenotare un virtual ticket al seguente link: Prenota il tuo posto virtuale
La prima edizione della Cyber Security Virtual Conference registra un successo in termini di partecipazione e qualità dei contenuti.
Con questo evento, interamente online, abbiamo scelto di continuare a promuovere una formazione gratuita e di qualità in tempi di necessario distanziamento sociale: nei quattro giorni di lavori, oltre 30 relatori e relatrici si sono alternati in diretta streaming per affrontare i temi più attuali nel panorama della sicurezza informatica, proponendo soluzioni concrete alle criticità attuali e anticipando gli effetti dirompenti delle tecnologie di prossima implementazione.
A tutti gli incontri hanno partecipato esperti provenienti dai mondi delle aziende, delle istituzioni e della ricerca accademica, animando un dialogo interdisciplinare necessario a individuare le migliori strategie di cyber difesa e protezione dei dati in un quadro operativo mai così tumultuoso ma, proprio per questo, particolarmente fertile all’innovazione.
La prima giornata – dedicata a Cloud & Edge Security – ha previsto due panel a più voci, rispettivamente incentrati sulla sicurezza aziendale nel contesto dettato da forme di smart working ormai capillarmente diffuse e sul potenziale innovatore dell’Edge Computing, per concludersi con l’intervento sulla Rivoluzione del 5G. La seconda, focalizzata su Crittografia & Quantum Computing, ha anticipato l’impatto della diffusione del calcolo quantistico su protocolli di sicurezza e mondo delle criptovalute; la terza, a tema Industry 5.0 & Cyber Security, si è concentrata su Intelligenza Artificiale, Machine Learning ed effetti conseguentemente attesi per l’industria (e la società) 5.0, mentre la quarta e ultima giornata ha visto una tavola rotonda virtuale a tema Smart manufacturing e cybersecurity.
È possibile rivedere tutti gli interventi della Cyber Security Virtual Conference 2020 semplicemente registrandosi in forma gratuita o, qualora già iscritti, accedendo a questo link.
L’articolo Si è conclusa la Cyber Security Virtual Conference 2020 proviene da ICT Security Magazine.
Nell’articolo precedente della rubrica su Apache, abbiamo visto come installare Apache, PHP e MySQL manualmente su una macchina Windows.
Se avete un minimo di confidenza con Apache saprete anche che bisogna mettere i file da visualizzare tramite il browser nella cartella htdocs all’interno della directory di installazione di Apache. Questi file verranno visualizzati collegandosi all’indirizzo http://localhost/. Fino a qui nulla di strano, ma dobbiamo immaginarci una situazione in cui ospitare più siti e soprattutto visualizzarli scrivendo nella barra degli indirizzi del browser url differenti.
A questo proposito impariamo a configurare un virtual host sulla nostra installazione di Apache. Apriamo il file C:\Apache\conf\extra\httpd-vhosts.conf con un editor testuale e aggiungiamo quanto segue
<VirtualHost *:80> DocumentRoot "C:/Apache24/htdocs" ServerName localhost </VirtualHost>
queste righe serviranno per continuare a garantire il funzionamento della cartella hosts.
Ora, volendo creare un sito il cui nome di dominio sia test.locl raggiungibile da un browser all’indirizzo http://test.locl/ e i cui file siano contenuti in una cartella nominata test.locl posizionata sul desktop, aggiungiamo, di seguito alle precedenti, le seguenti linee
<VirtualHost test.locl:80> ServerAdmin info@test.locl DocumentRoot "C:/Users/[nome_utente]/Desktop/test.locl" ServerName test.locl ServerAlias www.test.locl ErrorLog "C:/Users/[nome_utente]/Desktop/test.locl/logs/error.log" CustomLog "C:/Users/[nome_utente]/Desktop/test.locl/logs/access.log" common <Directory "C:/Users/[nome_utente]/Desktop/test.locl"> Require all granted AllowOverride all </Directory> </VirtualHost>
Andiamo a creare le cartelle necessarie a contenere i file che comporranno il sito: creiamo una cartella nominata test.locl sul desktop e una nominata logs all’interno di essa, infine creiamo il file index.php il quale riporterà la linea <?php phpinfo(); ?>
al suo interno.
Abbiamo quasi terminato, non ci resta che istruire il nostro computer a puntare la cartella creata sul desktop quando scriviamo l’url del nostro sito nella barra degli indirizzi del browser. Apriamo il file C:\Windows\System32\drivers\etc\hosts con il solito editor testuale (è probabile che necessiti di essere aperto con i privilegi di amministratore per essere modificato) e aggiungiamo le seguenti righe
127.0.0.1 test.locl 127.0.0.1 www.test.locl
salviamo, chiudiamo il file e avviamo Apache.
Collegandoci all’indirizzo http://test.locl/ dovremmo riuscire a vedere una pagina simile alla seguente.
Il virtual host è pronto per essere utilizzato.